La rigenerazione è essenziale per il nostro organismo. Oltre a dormire in abbondanza durante la notte, concedersi una turbosiesta è un ottimo modo per fare il pieno di energia e aumentare la produttività. In questo articolo rispondiamo alle principali domande su queste brevi pause dedicate al riposo.
Questo termine si ispira alla «siesta» dei paesi ispanofoni, che altro non è che il nostro pisolino. Il prefisso «turbo» aggiunge poi l’idea di qualcosa di veloce. Infatti, la turbosiesta è un pisolino breve che ci si concede durante il giorno, cioè una veloce pausa di riposo nella quale non si raggiunge la fase di sonno profondo.
Se svolta in modo corretta, la turbosiesta ha diversi effetti positivi sul nostro corpo e la nostra salute: ci aiuta a superare la pesantezza del dopo pranzo, riduce lo stress e consente di fare il pieno di energia per il resto della giornata. Inoltre, migliora l’umore, aumenta la concentrazione e l’efficienza, rafforza il nostro sistema immunitario e diminuisce il rischio di sviluppare malattie cardiovascolari.
Che si trovi a casa, in ufficio o in viaggio: si cerchi un posto comodo, tranquillo e adatto per dormire in cui può chiudere gli occhi per qualche minuto senza essere disturbata/o. Sdraiarsi non è obbligatorio, in alternativa può per esempio reclinare la sedia o il sedile dell’auto e rilassare il capo, oppure incrociare le braccia sulla scrivania e appoggiarvi sopra la testa.
La temperatura ambiente ideale è di 16-20 gradi, perché se fosse più alta potrebbe spingerla a continuare a dormire.
Se lo desidera, prima del sonnellino può bere un caffè o un tè nero/verde: dato che l’effetto della caffeina inizia solo dopo circa mezz’ora, queste bevande saranno l’alleato perfetto al momento del risveglio e l’aiuteranno a sentirsi più attiva/o e concentrata/o.
Non si dimentichi di mettere una sveglia per non prolungare accidentalmente il pisolino.
In generale, quando sente stanchezza, non riesce a mantenere la concentrazione o le si chiudono gli occhi. Idealmente sarebbe subito dopo pranzo o nel primo pomeriggio. Secondo le specialiste e gli specialisti del sonno il momento migliore è tra le 12.00 e le 14.00, mentre dopo le 15.00 fare un pisolino è sconsigliato perché interferirebbe con il ritmo sonno-veglia. In linea di principio la turbosiesta andrebbe fatta sempre alla stessa ora.
La chiave sta nella durata: la turbosiesta dev’essere breve, tra i dieci e i 30 minuti al massimo, perché altrimenti si rischia di entrare nella fase di sonno profondo. Quando la sveglia suona si alzi subito, anche se le risulta difficile.
La musica tranquilla, come i suoni della natura o lo scrosciare delle onde, favoriscono il sonno. Anche le tecniche di rilassamento come lo yoga, gli esercizi di respirazione o il rilassamento progressivo dei muscoli aiutano a far sì che il corpo e la mente rallentino. Se non riesce ad addormentarsi subito durante il giorno, non disperi: il corpo ha bisogno di tempo per abituarsi al nuovo ritmo. Con la pratica, risulterà più facile. Buona turbosiesta e buon riposo.