È tempo di inaugurare la stagione della bici. Da dove cominciare? Fango o asfalto, montagna o giungla urbana? Scopra subito che tipo di ciclista è.
Fango che passione: il mountain biker
Gli amanti della MTB devono uscire di casa a tutti i costi e la loro bici è un fido compagno di avventura. Pneumatici robusti, manubrio largo, generosa corsa di sospensione e freni a disco con ottima presa... quando sono a cavallo della loro mountain bike ultraleggera, non c’è sentiero o montagna che tenga. Nella scena della MTB, l’unico errore imperdonabile è rimanere con la bici immacolata.
I più spericolati si danno al downhill, che richiede una MTB speciale con sospensioni del telaio e della forcella ancora più grandi per ammortizzare i salti. In più, i neofiti devono fare i conti con un gergo inizialmente incomprensibile. Se anche lei ha già sentito frasi del tipo «Ha preso la chicken line come un novellino ed è andato comunque over the bar», sa di cosa parliamo. (soluzioni: la «chicken line» è la via più semplice di un percorso; andare «over the bar» significa cadere volando oltre il manubrio).
L’asfalto è il suo regno: il ciclista da corsa
Ruote sottili, posizione aerodinamica quasi orizzontale, piedi bloccati nei pedali a scatto... Nella bici da corsa l’imperativo è la velocità. Per guadagnare preziosi centesimi di secondo i più ambiziosi si radono addirittura le gambe. Informazione per chi si avvicina a questo sport: il sellino è duro come la pietra, per cui meglio non risparmiare sull’acquisto di un paio di pantaloncini da bici imbottiti. Uomo avvisato, mezzo salvato...
Nei contesti urbani potrebbe capitarle di avvistare la fixie o bici a scatto fisso, un particolare tipo di bici con un solo rapporto e nessun meccanismo di ruota libera. Con questa bici il ciclista non può mai smettere di pedalare, neanche in discesa. Il vantaggio è che non bisogna più cambiare le marce, un aspetto pratico soprattutto per chi vive in città e deve spesso fermarsi davanti a un semaforo rosso. Con questa bici per puristi però è necessario fare molta attenzione. Freni, luci e catarifrangenti sono d’obbligo.
Dose giornaliera di due ruote: il tipo da bici da trekking
Chi ha una bici da trekking è impaziente e in ufficio non vede l’ora che arrivi la serata per godersi di nuovo il ronzio della catena, il «clic» del cambio, il vento in viso. Aspettare il weekend per inforcare la bici non è un’opzione. Per questo tipo di ciclista la bici da trekking è un fido compagno di giornata. Questo mix di MTB e bici da strada permette al suo proprietario di arrivare ovunque, a patto che il suolo non sia troppo dissestato. I ciclisti più convinti la usano addirittura per portare a casa la spesa, e nel weekend ne approfittano per fare dei giri più lunghi. Il lunedì mattina non c’è crampo o acido lattico che sia in grado di fermarli. Si ricomincia di nuovo a pedalare. Come se nulla fosse.
Poco sforzo ma tanto divertimento: l’e-biker
Da quando sono arrivate sul mercato le e-bike, non si devono più sudare sette camicie, perché la pedalata è assistita da un motore elettrico. Dire che gli e-biker sono pigri non è però corretto. Al contrario: la bici elettrica li invoglia a coprire tratte molto più lunghe di quelle che percorrerebbero con una bici normale. E in media questa categoria di ciclista va in bici tre volte più spesso rispetto alle altre. La versione a pedalata assistita è disponibile per ogni tipo di bici, dalla bici da trekking alla MTB fino alla bici da corsa. Un consiglio per principianti: è bene conoscere l’autonomia della propria e-bike. Ritrovarsi a pedalare con una bici così pesante con la batteria scarica farà rapidamente evaporare il sogno di poter pedalare senza sforzo.
Non bisogna per forza avere l’ultimo modello
Ha deciso di dare una seconda possibilità alla bici? Molto bene. Il modo più rapido per ricominciare è riesumare dalle ragnatele la bici che magari ha in garage o in cantina. In genere basta gonfiare le gomme, oliare la catena e controllare i freni. Poi provi a fare un giro. Si ricorda quanto le piaceva andare in bici da bambino o da bambina? Forse allora si deciderà a comprare una nuova mountain bike, una bici da corsa, da trekking o un’e-bike, o magari rimarrà fedele al vecchio bolide. Se fa il pendolare e lascia la bici in stazione, il vantaggio più grande è che a nessuno verrà in mente di rubargliela.